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giovedì, 28 Marzo 2024

Durante il lockdown il 62,6% della popolazione si è dedicato alla lettura

L’importanza di questi risultati "è notevole se si considera che, nell'ultimo decennio, parallelamente alla rivoluzione digitale si è registrata una crescente disaffezione verso la lettura"

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Il lockdown ha avuto un impatto molto rilevante sulla lettura. Vi si è dedicato il 62,6 per cento della popolazione (il 64,5 per cento degli uomini, il 60,8 delle donne), leggendo libri, riviste, quotidiani, ecc., a fronte del 29,6 per cento rilevato nell’ultima indagine sull’uso del tempo. Il 39,7 per cento ha letto libri, quotidiani o altro on line o su supporto digitale, il 34,6 per cento su supporto cartaceo. In una giornata della Fase 1, la lettura emerge come una di quelle attività alle quali si è riusciti a dedicare più tempo durante il lockdown, sia online (46,7 per cento) sia su carta (39,8 per cento). E’ quanto emerge dal Rapporto Istata 2020, nel quale si sottolinea che l’importanza di questi risultati “è notevole se si considera che, nell’ultimo decennio, parallelamente alla rivoluzione digitale si è registrata una crescente disaffezione verso la lettura”.

Nel caso dei libri, ad esempio, in meno di 10 anni, dal 2010 (anno di picco della quota dei lettori) al 2019, la quota di lettori è scesa dal 45,2 per cento al 38,4 per cento (sul totale della popolazione di 18 anni e più), con un calo che ha toccato in particolare la fascia di età tra i 35 e i 64 anni, oltre a bambini e adolescenti. Nonostante la diminuzione, resta invariato il divario di genere che, dalla fine degli anni ’80, vede le donne più propense alla lettura di libri: nel 2019, la quota di lettrici di 18 anni e più si attesta, infatti, al 42,5 per cento, 8,5 punti percentuali in più rispetto agli uomini (34 per cento). Quello che è avvenuto durante il lockdown appare dunque di particolare interesse. La lettura di libri ha interessato, in un giorno medio, il 26,9 per cento della popolazione di 18 anni e più, con una quota maggiore di donne (30,8 per cento contro 22,7 per cento per gli uomini) e di giovani fino a 34 anni (32 per cento). La lettura di e-book e/o libri online ha riguardato il 7 per cento della popolazione soprattutto giovani, due terzi dei quali donne.

Durante il lockdown è ancora più accentuata la crescita della lettura dei quotidiani. Quattro persone su 10 hanno letto almeno un quotidiano (su supporto digitale o cartaceo), pratica diffusa tra gli uomini più che tra le donne, nelle regioni del Centro-Nord del Paese più che nel Mezzogiorno (circa il 43 per cento contro il 36,7 per cento). Ha letto quotidiani on line circa un terzo della popolazione di 18 anni e più (32,3 per cento), contro solo 1 persona su 10 che ha letto quotidiani cartacei. La lettura di giornali on line è scelta più spesso dagli uomini, da giovani e adulti. Non si osservano differenze di genere sui quotidiani cartacei, la cui lettura è però più diffusa tra le persone di 65 anni e più.

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