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sabato, 21 Dicembre 2024

Editoria, Martella: “Nel Recovery Fund risorse per la transizione al digitale”

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio raccoglie l’appello lanciato dalla Fieg. “Incentivi per nuovi abbonamenti a sostegno del comparto”

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Il Governo raccoglie la palla lanciata dalla Fieg nei giorni scorsi, con l’appello che chiedeva un intervento deciso sugli investimenti digitali per l’editoria e l’informazione. Andrea Martella, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, ha spiegato stamane a Start, su Skytg24, che “uno degli asset principali” di sviluppo del Recovery Fund sarà “quello legato alla digitalizzazione, alla necessità di colmare differenze digitali e di aumentare le competenze degli utenti”. “Abbiamo inserito la possibilità di investire anche sull’editoria con la transizione tecnologica e digitale – ha aggiunto -, sulle competenze digitali e sull’incentivo a nuovi abbonamenti: un intervento che potrà portare risorse utili, aggiornare e migliorare il processo di trasformazione digitale che riguarda il sistema della informazione e dell’editoria”.

Su questi temi si era fatta sentire proprio nei giorni scorsi la voce della Fieg, la Federazione degli editori, che in una nota del presidente Andrea Riffeser Monti aveva lanciato il suo allarme: “Nonostante l’impegno di tutti gli editori e gli interventi varati da parte del Governo e del Parlamento – si leggeva nel documento -, la situazione economica dell’informazione rimane grave. In particolare, alcune testate locali, piccole e medie, hanno registrato una riduzione di ricavi che mette a serio rischio la loro stessa esistenza. L’informazione cartacea e on line continua a svolgere un ruolo fondamentale, garantisce informazioni attendibili, verificate e di qualità e promuove comportamenti attivi dei cittadini, come testimoniano anche i risultati della campagna di sensibilizzazione per l’utilizzo dell’App Immuni. Tuttavia, l’editoria di qualità soffre di una crisi economica senza precedenti”. A tal proposito la Fieg aveva chiesto a Governo, Parlamento e forze politiche che nella manovra finanziaria fossero previsti “significativi interventi diretti a favorire gli investimenti per la transizione al digitale”.

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